Se la Scuola di stampo tradizionale tende a privilegiare l’intelligenza linguistica e quella logico-matematica il Reggio Children Approach enfatizza l’importanza di valorizzare i “cento linguaggi” del bambino.
Loris Malaguzzi ha insegnato che il bambino è dotato di cento linguaggi, ossia plurimi accessi alla realtà e al mondo: per questo motivo egli deve essere messo nelle condizioni di attivare contemporaneamente più modalità espressive, esercitando contestualmente le mani, il pensiero e le emozioni.
Il bambino, come essere umano, possiede dunque cento linguaggi, cento modi di pensare, di esprimersi, di capire, di incontrare l’altro attraverso un pensiero che intreccia e non separa le dimensioni dell’esperienza. I cento linguaggi sono metafora delle straordinarie potenzialità dei bambini, dei processi conoscitivi e creativi, delle molteplici forme con cui la vita si manifesta e la conoscenza viene costruita. I cento linguaggi sono da intendersi come disponibilità che si trasformano e si moltiplicano, nella cooperazione e nell’interazione tra linguaggi, tra bambini e tra bambini e adulti.