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“Immaginate come sarebbe meraviglioso
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se noi fossimo capaci di mantenere la prodigiosa abilità del bambino il quale,
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mentre è intento a vivere gioiosamente, saltando e giocando,
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è capace di imparare una lingua con tutte le sue complicazioni grammaticali.
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Che meraviglia sarebbe se tutto il sapere
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entrasse nella nostra mente semplicemente vivendo, senza richiedere sforzo maggiore di quello che ci costi respirare o nutrirci."
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(Maria Montessori, L'autoeducazione)
L’inglese è attualmente il linguaggio universale. È quindi uno strumento indispensabile per diventare protagonisti del proprio futuro. Secondo Maria Montessori, la "mente assorbente" del bambino tra 0-3 anni ( rinforzati fino a 6 anni ) è in grado di apprendere con spontaneità non solo la propria "lingua madre" ma anche le altre lingue.
Il pensiero bilingue: una scelta vincente
Le più recenti ricerche in campo scientifico hanno dimostrato che lo sviluppo bilingue nei bambini comporta molto di più della conoscenza di due lingue: in aggiunta a benefici ben noti, come l’accesso a due culture, la maggiore tolleranza verso le altre culture, e gli indubbi futuri vantaggi sul mercato del lavoro, il bilinguismo conferisce benefici molto meno conosciuti, ma forse anche più importanti, sul modo di pensare e agire in diverse situazioni.
Il cervello umano è perfettamente in grado di ‘gestire’ due o più lingue simultaneamente fin dalla nascita e ha la massima ricettività nei confronti di linguaggi nei primi anni di vita: i bambini, infatti, imparano qualsiasi lingua, o varietà di lingua, senza sforzo, esattamente come imparano a camminare. Il bilinguismo infantile è quindi diverso dall’apprendimento di una seconda lingua in età adulta: è un processo spontaneo che ha luogo se il bambino ha abbastanza opportunità di sentire le lingue e sufficiente motivazione ad usarle.
L’esperienza di gestire due lingue fin dall’infanzia si riflette in una serie di effetti positivi in ambiti sia linguistici che non linguistici.
Uno di questi effetti è una maggiore conoscenza spontanea della struttura del linguaggio. Molti bambini bilingue imparano a leggere prima dei monolingue. Inoltre, la conoscenza intuitiva della struttura delle lingue, avvantaggia i bambini bilingue nell’apprendimento di una terza o quarta lingua.
Già prima di saper parlare, i bambini sono molto attenti a come vengono pronunciate le parole e tendono ad imitare ciò che fa l’adulto ( il Programma BABY SIGNS testimonia proprio questa predisposizione del bambino ).
Di primaria importanza per i bambini, soprattutto quando iniziano l’approccio con la seconda lingua, è la distinzione tra i due idiomi attraverso degli strumenti che facciano capire loro quando si sta passando dall’italiano all’altra lingua, finché il passaggio non diventa automatico.
La lingua straniera rappresenta uno strumento di comunicazione e, come avviene per l’italiano, dischiude la mente del bambino a una realtà nuova e stimolante e ne favorisce l’enorme desiderio di conoscenza tipico dei suoi primi anni di vita.
Se il bambino è nato in una famiglia con genitori di differente nazionalità, sicuramente è molto avvantaggiato perchè è in grado di ascoltare fin da subito due lingue con sonorità diverse. Se il bambino è in contatto diretto con la lingua inglese parlata durante tutta la giornata ne assorbe i codici linguistici con spontaneità.
Se però entrambi i genitori appartengono alla stessa nazionalità oppure non sono in grado di offrire al bambino l'ascolto e l'interazione diretta con una seconda lingua, ecco che ci si può avvalere con estrema sicurezza e validità di metodi di insegnamento della lingua inglese appositamente creati e studiati per aiutare il bambino nell'apprendimento spontaneo di questa lingua.
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METODO HELEN DORON: imparare l'inglese naturalmente