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“Good day, sunshine”
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(Beatles)
Mamma Roberta, grazie per aver accettato il mio invito a condividere la Tua esperienza.
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Innanzitutto, in che senso ti rivedi nella categoria “madre coraggio”?
Perché ho avuto il coraggio di portare avanti la gravidanza quando, al terzo mese intrauterino, sorsero delle complicazioni che facevano pensare a possibili malformazioni del feto. La ginecologa mi disse senza mezzi termini che altre madri al mio posto avrebbero abortito. Non lo avrei fatto, ed ero d’accordo con il padre. A meno che non si fosse trattato di una patologia terribile che avesse dato solo sofferenze alla nascitura. Mi ero subito legata a lei, dal primo momento in cui avevo capito che stava arrivando. Le ho detto: “Tranquilla, qui dentro sei al sicuro, pensa solo a crescere bene”. Il coraggio lo mantengo ancora oggi. Dorotea è una splendida bambina di nove anni, con delle difficoltà che pian piano sta affrontando. Ci sono tante difficoltà e sacrifici che devo affrontare anche io, ho lasciato il lavoro in ufficio per seguirla al meglio e non è facile senza un lavoro stabile, ricercare le terapie più giuste per aiutarla e poi trovare i soldi per queste terapie. Inoltre da quattro anni sono tornata single, ma mi basta guardare il sorriso che la illumina e vederla felice… tutto passa in secondo piano. Sono davvero fortunata a essere sua madre, mi ha ridato il senso e il valore delle più piccole cose. Davvero per stare bene e essere felici ci vuole molto poco.
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Quando sei diventata mamma?
Avevo trentasette anni.
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Hai atteso tanto prima di restare incinta?
No, ma avevo avuto un aborto spontaneo prima, un capitolo che mi aveva dato una profonda tristezza e per il quale ho dovuto attendere qualche mese prima di ricercare una nuova gravidanza.
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Sei rimasta incinta naturalmente o hai dovuto chiedere aiuto ( fecondazione assistita) ?
Naturalmente
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Durante la gravidanza, hai avuto supporto da parte di tuo marito/compagno e familiari?
La mia famiglia mi è stata vicina, ma si è trattato di un percorso che ho attraversato fondamentalmente da sola… assieme a mia figlia.
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Durante la gravidanza hai fatto attività fisica?
Sì, facevo yoga, danza sensibile, canto, meditazione.
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Sei riuscita a prenderti maggiormente cura di te (trattamenti di bellezza, massaggi, medicina naturale etc ) ?
Cercavo più che altro di fare in modo che mia figlia stesse meglio possibile.
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Come definiresti il periodo della Tua gravidanza?
Un periodo in cui nonostante la tensione ho cercato di stare bene. Fino al sesto mese ho avuto tanta nausea, non riuscivo a mangiare praticamente niente. Poi ho recuperato: gli ultimi due mesi li ho trascorsi a casa in maternità, tanti allarmi sorti all’inizio erano rientrati. Ricordo: era inverno e stavo in casa a dipingere e disegnare, facendo piccoli lavoretti a mano.
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Come è stato il parto? E’ stato un parto naturale o un parto cesareo? Nascita a termine o prematura?
Avrei voluto che fosse un parto naturale, ma mia figlia era rimasta podalica a nulla erano valsi i tentativi di farla girare, con metodi naturali come il massaggio e l’agopuntura, solo al momento della nascita si è scoperto che aveva un piedino incastrato nell’utero.
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Ci sono state complicazioni durante o post-partum?
Il parto cesareo è durato un bel po’, perché appunto la bambina era incastrata. I giorni dopo poi sono stati costellati di visite perché i medici volevano accertarsi che la bambina stesse bene.
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Hai allatto al seno? Per quanto tempo?
Sì ho allattato al seno, svezzandola quando aveva 8 mesi. Però il seno ho continuato a darglielo ancora per qualche mese, finché poi non sono tornata a lavorare in ufficio e lei è andata al nido.
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Hai sofferto di depressione post-partum?
No, anzi. Dopo mi sentivo una leonessa.
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Dopo che è nata tua figlia, hai avuto supporto da parte della tua famiglia?
Sì, dai miei genitori soprattutto.
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Quando hai scoperto che tua figlia aveva qualche problema?
Al terzo mese intrauterino
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Come hai reagito? Come ha reagito il suo papà? La problematica di Vs figlia ha unito o allontanato te e il padre?
Sebbene all’inizio avessimo deciso di proseguire con la gravidanza, la patologia e le difficoltà quotidiane ci hanno allontanati.
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Che sentimenti provi pensando a tua figlia, alla sua condizione e il suo posto in questo mondo?
Vorrei che riuscisse ad avere un suo spazio, come tutti gli altri: studiare, trovare un lavoro e farsi una famiglia.
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Ti senti sola in questo percorso?
Mi capita di sentirmi sola, soprattutto in certi momenti più difficili, ma a differenza di prima so che si tratta di fasi passeggere e non mi faccio prendere dalla depressione. Una cosa ho capito: che devo dormire e alimentarmi nel modo migliore, e fare attività fisica, da cinque anni pratico arti marziali con il maestro Shi-Heng-Chan e questo tipo di lavoro interno e esterno mi fa stare davvero bene. Mi sento una guerriera, del resto bisogna sempre essere pronti a combattere, in ogni momento. L’importante è credere in quello che si fa e rispettare gli altri il Mondo di cui siamo parte.
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Cosa desideri insegnare a Tua figlia?
Per ora cerco di trasmetterle amore e, per quanto possibile, serenità.
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Cosa ti sta insegnando Tua figlia?
A essere una persona migliore
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C’è una frase /citazione/aforisma che ti ispira o rappresenta?
Sicuramente ce ne sono tantissime! Ma anziché citare esimi poeti e romanzieri o filosofi vado sulla cultura pop e quindi cito una canzone dei Beatles, che piace molto a mia figlia. Ne ho fatto il nostro stendardo: “Good day, sunshine”
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Credi nella solidarietà femminile?
Sì, ma tenendo comunque gli occhi sempre aperti.
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La spiritualità nella Tua vita e in quella di Tua figlia, quanto è importante e presente?
Sì la spiritualità è in tutto ciò che facciamo.
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Cosa desideri comunicare alle mamme che si trovano nella tua stessa condizione?
Che non siamo sole! Anche se penso che questo lo sappiano senza che ci sia io a dirglielo. Ci ho messo un po’ ad accettare il fatto di appartenere a una categoria di genitore “speciale”, così come ci ho messo non poco ad accettare l’essere speciale di mia figlia. Oggi mi considero una madre “diversamente normale”, detto con ironia, che non guasta. La scrittura in questo mi è stata di grande aiuto, dal 2014 tengo un blog “baciamipiccina.com”. Ho anche scritto un romanzo sul fatto di mettere a fuoco le proprie fragilità, disabilità a parte. Spero di riuscire a pubblicarlo a breve.
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Mamma Roberta ha accettato anche di far parte del progetto ORIGAMI - VOLO di FARFALLA: DONNE&MAMME CORAGGIO 2020. QUI trovi la Sua bellissima testimonianza che Ti invito di leggere e sostenere la petizione che, insieme ad altri genitori come lei, ha lanciato contro i tagli drastici per i disabili gravi deciso dalla Regione Lombardia.
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