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gRAWiDANZA - 1°mese bebè: "ed eccolo giunto a noi, esausto dal terribile contrasto tra il perfetto riposo e l'inenarrabile sforzo testè compiuto ... //
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gRAWiDANCE: 1st month baby: "and here it comes to us, exhausted by the terrible contrast between the perfect rest and the unspeakable effort that was completed"
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(Maria Montessori)
Per accompagnare la crescita del neonato in modo tale da aiutarlo a sviluppare le sue potenzialità sotto uno sguardo amorevole e rispettoso della sua persona l'EDUCAZIONE GLOBALE proposta da Maria Montessori offre numerosi spunti pratici e riflessioni teoriche.
QUI le linee guida del Metodo Montessori per il neonato da 1 a 3 mesi
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Dopo 9 mesi trascorsi in un ambiente ovattato, liquido, contenuto e solitario, il primo mese di vita del bambino richiede il prendersi cura di lui per soddisfare, in primo luogo, le sue nuove esigenze fondamentali, come mangiare, bere, dormire, poi quelle secondarie, fra cui il bisogno di essere stimolato ad una primissima, ma indispensabile, presa di contatto col mondo esterno.
Questo è il periodo in cui generalmente ogni mamma entra in simbiosi perfetta col proprio figlio, cercando di interpretarne il pianto e le espressioni facciali.
Il primo mese di un neonato è inoltre un momento molto delicato per le mamme che sentirsi davvero molto stanche, sia per il fatto di aver appena affrontato il parto, sia per la nuova quantità di impegni e responsabilità derivanti dalla nascita del bambino, fra cui, in primis, l’allattamento al seno per tutte coloro che decidono di intraprenderlo in via esclusiva o mista. Se la neo-mamma si renda conto si sentirsi eccessivamente stanche o affaticate, è importante chiedere un aiuto esterno che possa sostituire la neo-mamma quando possibile o che almeno la sollevi daalcuni incarichi, come ad esempio stirare o fare la spesa, al fine di rimettersi in forze ed accudire al meglio il proprio bambino.
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PRIME CURE
MEDICAZIONE DELL'OMBELICO: va fatto fino a che il moncone non sarà caduto e la cicatrice non si sarà del tutto seccata. La medicazione del cordone ombelicale va eseguita ogni volta che la garza si sporca di feci o urina e comunque almeno una volta al giorno. Come procedere: Lavarsi le mani, togliere il pannolino sporco e la medicazione precedente e bagnare una garza sterile con una soluzione disinfettante o con alcol. Pulire la base del moncone, lasciandovi sopra a la garza imbevuta per qualche secondo in modo da favorire il naturale processo di essiccamento. Avvolgere il moncone in un’altra garza inumidita di disinfettante, compiendo più giri per proteggerla da eventuali batteri. Fissare la garza al pancino con una fascia elastica o una rete da infilare dalle gambine del bebè. Una volta caduto il moncone, continuare per alcuni giorni a medicare la ferita, utilizzando le garze sterili e l’acqua ossigenata. È sempre bene poi coprire con una garza asciutta fino a quando la ferita si è ben cicatrizzata per evitare il contatto diretto con il pannolino. Importante: l’eventuale pianto del bambino non dipende da dolore perché la parte non è dotata di nervi, ma solo dalla sensazione di freddo causata dalla soluzione disinfettante passata sul pancino. Anche se all'inizio puà sembrare strano, non avere quindi paura ad effettuare questa operazione perchè il bebè non sente praticamente nulla. Infine, fino al completo distacco del moncone e alla totale cicatrizzazione della ferita, è preferibile evitare di fare il bagnetto al neonato ma eventualmente solo lavarlo tramite tamponamenti con spugne bagnate di acqua calda. Attenzione: in caso di tracce di sangue o pus (secrezioni giallastre o verdastre) sulla garza della medicazione; arrossamenti della pelle intorno all’ombelico e gonfiori, rivolgersi subiti al proprio pediatra.
CRESCITA PONDERALE/VERIFICA SETTIMANALE DEL PESO: dopo il calo fisiologico entro pochi giorni dalla nascita, nel neonato di un mese il peso può variare in modo considerevole anche in un breve lasso di tempo. La pesata giornaliera è consigliata solo in casi urgenti e particolari (es: bimbo nato prematuro, poca produzione di latte da parte della mamma etc).
E' importante ricordare che ogni bambino è unico e cresce e si sviluppa secondo un proprio ritmo di crescita che è diverso da quello di tutti gli altri. Tenendo presente questo, ci sono però dei parametri base che si possono utilizzare per avere un’idea complessiva circa lo sviluppo del proprio bambino e questi corrispondono in linea di massima alle tabelle dette “percentili” su cui il pediatra annota, in corrispondenza di ogni settimana o mese di età, peso, altezza e misurazione della circonferenza cranica del bambino.
E' importante fare attenzione però se il bimbo è nato prematuro (prima di 37 settimane di gravidanza) perché è probabile che abbia bisogno di più tempo per mettersi in riga con gli altri bambini della sua età. In questi casi potrebbe essere utile utilizzare, al posto dell’età cronologica, che viene calcolata a partire dalla data di nascita del bambino, l’età corretta, che viene invece calcolata dalla data presunta del parto in cui sarebbe dovuto nascere il piccolo. Gli sviluppi di un bambino prematuro dovrebbero sempre quindi essere calcolati sulla base dell’età corretta e non di quella anagrafica, almeno nei primi anni di vita.
PULIZIA DEL NASINO: è davvero fondamentale mantenere pulito il naso del proprio bambino. Il lavaggio si effettua con appositi flaconcini di soluzione salina al fine di agevolarne respirazione e suzione. Dato che la nutrizione del neonato si avvale del meccanismo fisiologico della suzione, è essenziale effettuare i lavaggi nasali se si sente che il respiro è ostacolato da presenza di muco,per permetter al piccolo di respirare correttamente anche durante la poppata. Il modo naturale, sia per adulti che per bambini, di liberarsi del muco in eccesso dentro il naso è starnutire. Il neonato spesso starnutisce abbastanza spesso, tuttavia a volte può non essere sufficiente per assicurare una perfetta pulizia delle parti più interne del naso. I lavaggi nasali permetteranno quindi al bebè di respirare correttamente mentre si nutre, dorme o si riposa. Il modo di lavaggio più diffuso consiste nell’utilizzare una specie di siringa collegata ad un bulbo di gomma che viene inserita direttamente nelle narici del bambino: comprimendo l’aria dentro il bulbo per creare un vuoto e rilasciando successivamente la pompa una volta che la siringa sarà posizionata dentro ad una delle due narici, con una lieve pressione il muco in eccesso verrà immediatamente raccolto dentro la canna. Per rimuoverlo sarà sufficiente spremere nuovamente il bulbo con forza e procedere successivamente con l’altra narice. Terminata la procedura, è necessario lavare sempre a fondo sia la siringa sia il bulbo con acqua calda e sapone, asciugando poi con cura ogni parte per evitare ristagni. Un altro metodo di nuova generazione prevede l'utilizzo di una aspiratore nasale per neonati, un apparecchio molto semplice costituito da un beccuccio di plastica collegato ad un tubicino in gomma che termina con un boccaglio. Se la siringa funziona per aspirazione meccanica, gli aspiratori nasali permettono di aspirare via il muco dal naso del bambino sfruttando l’insufflazione di aria dalla bocca della mamma o del papà. Per questo motivo, i beccucci sono solitamente dotati di filtri al fine di evitare il passaggio di germi e batteri. Mentre è preferibile gettare via il beccuccio rimovibile al termine di ogni utilizzo, sia il tubicino in gomma sia il boccaglio possono essere invece riutilizzati, dopo essere stati smontati e lavati con acqua calda e sapone. In entrambi i casi, la pulizia del nasino risulterà più profonda utilizzando della soluzione fisiologica o salina per sciogliere il muco. Essa andrà applicata prima di procedere all’aspirazione mettendo il bambino sdraiato sulla schiena con il mento leggermente inclinato su un lato. Spruzzando 1 o 2 gocce di questa soluzione con un contagocce oppure con uno spray apposito o un flaconcino mono uso, sarà possibile detergere il naso più in profondità. Dato che il naso del bambino è una parte del corpo molto delicata, si raccomanda di fare tutte le operazioni sopra descritte con grande attenzione al fine di non provocare graffi o rotture di capillari. Inoltre, poichè di generalmente i neonati si oppongono a questo trattamento girando la testa da una parte all’altra, sarà necessario mantenere fermo il capo con una mano facendo attenzione a non esercitare troppa pressione.
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SVILUPPO PSICOMOTORIO
Fin dal primo mese di vita, il bambino riesce a utilizzare tutti i sensi, dalla vista al gusto.
VISTA: il movimento attira l’attenzione del bambino già a partire dai 5 giorni. Il bambino vede in bianco e nero e in modo molto sfuocato per cui è in grado di percepire gli oggetti o le persone solo a distanza ravvicinata, distinguendo maggiormente il contorno di una figura ed il suo profilo piuttosto che tutte le altre parti. In questa fase, sono gli stimoli luminosi ad attirare la sua attenzone anche se non è ancora in grado di mettere a fuoco gli oggetti essendo che i muscoli oculari non sono ben coordinati. infine, è capace di osservare e seguire attentamente con lo sguardo girando la testa sia a destra sia a sinistra. Utilizzare il contatto visivo quando si vuole tranquillizzare o rassicurare maggiormente il proprio bebè: i neonati di un mese sono infatti perfettamente capaci di distinguere la madre e talvolta il padre dal resto delle persone.
UDITO: dopo averla ascoltata "da dentro" la pancia, una volta "fuori" il neonato continua a riconoscere e a "preferire" la voce della sua mamma per cui è bene sfruttare questa capacità cantando una canzone o dicendo qualcosa ad alta voce quando ci si trova in un’altra parte della stanza. In questa fase, il bimbo è sensibile all’intensità del suono (es: rumore forte), ma non alle differenze di tonalità (es: intonazioni della voce): se sente una voce, il bimbo è in grado di girare la testa, animando e diventando più espressivo. Se percepisce un suono molto forte - es: porta che spatte, persona che grida - il neonato sussulta o chiude le palpebre. Generalmente però non scoppia mai a piangere. Importante: far ascoltare della musica ad un bambino neonato è molto utile per stimolare il suo sviluppo sensoriale. Iniziare con dei suoni molto semplici come quelli di un carillon o di un sonaglino. Più avanti sarà possibile anche fargli ascoltare dei brani più complessi. E’ molto importante variare il tipo di musica che gli si fa ascoltare per capire quale gli piace di più e quale invece lo fa sentire nervoso od agitato.
TATTO: il contatto pelle bimbo-pelle mamma instaura un primo fondamentale rapporto di attaccamento del bambino alla madre. Attraverso la pelle, infatti, il bambino “assorbe” diverse sensazioni: è importante però non eccedere con gli stimoli perchè in questa fase il bimbo è estremamente sensibile, quindi sì, le coccole ma no il solletico.
Il neonato ha inoltre una grande sensibilità termica, per cui è necessario prestare particolare attenzione alle temperature, evitando che l’acqua del bagnetto sia troppo calda o che il latte del biberon scotti.
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Non appena è nata, sono sempre stata accanto a Kristel Sundari. I pochi giorni che siamo rimaste in ospedale l'ho sempre tenuta nel letto insieme a me (non nella culla) e non l'ho mai lasciata nel nido. E' stato quindi per me molto "istintivo", spontaneo e naturale tenere mia figlia a contatto con me, pelle a pelle. E senza che nessuno me lo avesse insegnato ho subito praticato la "MARSUPIOTERAPIA", che mi è stata davvero utile quando sono stata ricoverata d'urgenza a 10 giorni dal parto per emorragia intrauterina causata da materiale placentare "dimenticato" nell'utero (nel momento in cui sono stata male Kristel Sundari dormiva ed è rimasta addormentata per tutto il tempo in cui l'ambulanza mi ha portato d'urgenza all'Ospedale di Monza e mi hanno praticato l'anestesia generale per bloccare il sanguinamento ... Si è svegliata poco prima che io mi risvegliassi dall'anestesia, per essere allattata (cosa che ho subito fatto dato che, grazie al Cielo, non ho mai perso il latte, nonostante questo grave imprevisto - QUI ne parlo meglio) : questo mi ha dimostrato che il legame e l'empatia tra me e mia figlia era ed è reale e forte e questo mi conforta e mi rende speranzosa e fiduciosa per il futuro sul fatto che io riesca ad essere relamente una brava mamma per lei.
OLFATTO: i neonati percepiscono fin da subito gli odori ed appena nati sanno distinguere l’odore del latte materno e sono guidati verso il seno da questo stimolo. Sono inoltre molto sensibili agli odori irritanti, come quelli dei prodotti per la pulizia della casa per questo si consiglia di utilizzare detergenti ecologici e senza sostanze irritanti.
GUSTO: appena nato il sapore dolce è il sapore dominante, permettendo al neonato di riconoscere il sapore dolce del latte, che rappresenta il suo unico nutrimento nei primi mesi di vita.
I PRIMI MOVIMENTI: durante il primo mese, il neonato generalmente ama stare raggomitolato steso di fianco sul lettino, con braccia e gambe flesse: è in grado di liberare la testa e sollevarla per un breve istante; quando si trova sdraiato a pancia in su tiene le braccia ripiegate verso l’alto coi pugnetti chiusi, all’altezza della testa e le mani sul cuscino, totalmente rilassato. In questa fase è importante sostenere la testa del neonato dato che non è ancora in grado di controllarla (es: quando viene preso in braccio la fa cadere ciondoloni). Se messo nell'acqua, a metà del primo mese, muove gambe e braccia ma senza coordinazione tra essi.
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ABILITA'
Normalmente i bambini al primo mese hanno ancora le manine chiuse a pugno per cui se il neonato vede un oggetto che lo attira, non troppo lontano da lui, fissa lo sguardo su di esso, ma non tenta ancora di afferrarlo. Quando però gli si toccherà con un dito il palmo della sua mano, lui arriccerà le sue dita intorno al vostro: questo riflesso, detto di “prensione palmare”, è molto forte nelle prime otto settimane di vita e serve a preparare il piccolo alla presa volontaria, che tenderà poi a scomparire nei mesi successivi.
Il neonato ha molte espressioni del viso, che però non sono ancora intenzionali. Quindi se il bimbo sembra sorridere alla mamma molto probabilmente è perchè è soddisfatto perchè ha poppato o è stato abbracciato ma, benchè sappia riconoscere la propria mamma - e a volte anche il proprio papà - non si tratta di una comunicazione vera e propria quanto di una reazione spontanea e involontaria.
Durante il primo mese il neonato comunica principalmente col pianto, che porta la mamma ad avvicinarsi e a rispondere con tempestività alle richieste del suo piccolo. Il pianto permette al neoanto di esprimere le sue sensazioni e i suoi bisogni, come la fame, la sete, il caldo, il freddo, il mal di pancia o la necessità di essere cambiato. Poco alla volta la mamma sarà in grado di capire, a seconda del pianto, il tipo di bisogno del piccolo. I primi suoni che il piccolo emette a questa età, infatti, non sono ancora ben definiti e, di solito, sono semplici reazioni a quello che sente nel suo corpo. Il vero linguaggio di un bambino di questa età è proprio il pianto, che cambia a seconda del problema che lo provoca. Se il piccolo, pur stando bene e non avendo fame, piange ancora, potrebbe semplicemente sentirsi solo. È una sensazione di abbandono e tristezza che sperimentano tutti i neonati e con il pianto cercano di ottenere una risposta al loro stato d’animo, che in quel momento è “disperato”. Vedere la mamma che arriva, lo prende in braccio, lo coccola e gli parla dolcemente, lo aiuta a uscire da questa sensazione di abbandono perché non si sente più solo. Il processo per cui il neonato avverte che ai suoi bisogni esiste sempre una risposta, aiuta anche costruire la sua fiducia di base negli altri.
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COMPORTAMENTO
Generalmente durante il primo mese di vita i neonati dormono moltissimo, circa 16-18 ore al giorno: in questa fase iniziale però non dormono con gli stessi ritmi giorno/notte degli adulti perché non hanno ancora acquisito il ritmo della vita al di fuori dell’utero e, quindi, magari, dormono più di giorno che di notte. Se ci si accorge che il neonato ha il ritmo sonno/veglia invertito, ossia tende a dormire più facilmente di giorno che di notte, bisogna in un primo tempo cercare di essere abbastanza comprensivi, cercando di indurlo al sonno, ma senza esasperarlo, perché il bambino non sta facendo i capricci, ma semplicemente non ha sonno e ha bisogno di tempo per adeguarsi ai nuovi orari. A questo proposito è molto di auto la creazione di una"routine serale" (poppata, pulizia e cambio pannolino, coccole e messa a letto) in quanto i neoanti sono molto abitudinari; dargli dei punti di riferimento spaziali, evitando troppi cambiamenti (il posto della nanna deve cioè essere sempre lo stesso - la culla o la carrozzina nello stesso ambiente) e creare un'atmosfera rilassata, in penombra di giorno e ben oscurata di notte.
COSPLEEPING: la parola è costituita da 2 parole unite: SLEEP (dormire) + CO (insieme). Può riguardare sia dormire nello stesso letto con mamma e papà sia dormire nello stesso letto con fratelli e sorelle. Se guardiamo a ciò che fanno le altre mamme in natura possiamo constatare che la maggior parte di loro dorme con i piccoli finché questi non sono autosufficienti (es: uccellini, leoni, scimmie etc…).
Di fatto, nelle prime settimane di vita del neonato, mamma e bambino dormono nella stessa stanza grazie all'allattamento al seno che prosegue, con scadenze regolari, anche durante la notte. Passato il primo periodo però, la maggior parte dei parenti e conoscenti tendono a consigliare (se non proprio spingere!) a lasciar dormire il neonato nella sua stanzetta, altrimenti prenderà “il vizio” e non dormirà mai più da solo. Invece dormire insieme ha il grande pregio di rassicurare sia la mamma ansiosa perché, con il suo bimbo vicino,sa di poter accorrere ad ogni richiamo sia il neonato un po’ ansioso perché se si sveglia durante la notte sa che i suoi genitori sono lì e si riaddormenta più facilmente. Il bimbo piccolo infatti può chiedere di stare vicino di notte soprattutto quando ha paura o è malato o ansioso: essere attente ai bisogni del proprio figlio, rispondendo in maniera costante, coerente e sensibile alle sue richieste di vicinanza e rassicurazione, permette, nel tempo che il bambino si “rassicuri” e impari a “sapere” che la mamma, anche se non c’è, è pronta ad accorrere al bisogno.
Quindi, se al neonato viene data la possibilità di stare vicino alla madre - o al padre - quando lo richiede, più sarà capace in seguito di stare da solo. Più viene ascoltato ed accolto il suo desiderio di dipendenza quando è piccolo, più facilmente diventerà, in seguito, autonomo. Trascurare sistematicamente le richieste di vicinanza del bambino o rispondervi in maniera incostante rallenta o ostacola il processo di formazione della “sicurezza interiore”. Perciò, come si fa con l'allattamento a richiesta anche il CO-SLEEPING a richiesta si rivela essere una strategia vincente e costruttiva per l'intero nucleo familiare.
Dal punto di vista scientifico, è stato dimostrato che dormire con mamma e papà non ostacola il normale sviluppo del bambino, contrariamente a chi sosteneva che il co-sleeping potesse rallentare il raggiungimento dell'indipendenza nella crescita del bambino.
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ATTIVITA' DA FARE CON IL NEONATO
Durante i primi mesi di vita, dato che non ha ancora sviluppato grandi abilità motorie, il modo migliore per stimolare un neonato è attraverso i sensi. Poiché la sua vista non è ancora ben sviluppata è importante che gli oggetti gli vengano avvicinati.
- MOSTRARE LA CASA: appena arrivati a casa dall’ospedale fare fare un piccolo tour della casa al proprio bambino e ogni giorno mostragli degli oggetti di uso quotidiano, portandoli vicini al suo campo visivo, raccontandogli a cosa servono. Questi oggetti non solo sono per lui affascinanti ma in questo modo diventano sempre più famigliari così come le parole che li descrivono.
- CANTARE: introdurre una canzone alla volta, cercando di favorire la ripetizione e dando il giusto tempo per familiarizzare con una prima di passare a quella nuova
- CHIACCHERARE: ogni volta che il bimbo emette dei suoni ripeterlidopo di lui, rispondendogli in qualche modo, per incoraggiarlo a continuare ad esercitare le corde vocali
- TUMMY TIME: fin dalla nascita è bene far passare un pò di tempo al proprio bambino steso a pancia in giù, tutti i giorni. In questa fase bastano ancora pochi minuti.
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GIOCHI PER IL NEONATO
In questa fase è preferibile un approccio minimalista, abituando il bimbo ad un oggetto alla volta e limitando i momenti di stimolo a quando è ben riposato.
- GIOSTRINA PER CULLA: permette di aggiungere una nuova dimensione al punto di vista orizzontale nel lettino
- CARILLON E CD MUSICALE: far ascoltare tanta musica diversa
- LIBRO DI STOFFA/TATTILE: è un’esperienza visiva e tattile allo stesso tempo. In particolare le righe bianche e nere attirano l' attenzione del bebè.
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DISTURBI
Fra i disturbi più comuni che un neonato di 1 mese potrebbe sviluppare ci sono:
ITTERO: colorazione giallastra della pelle e degli occhi dovuta ad un innalzamento della bilirubina nel sangue. Questa patologia è considerata fisiologica nei neonati, sopratutto in quelli nati pre-termine, in cui il fegato è ancora immaturo e non riesce a metabolizzare velocemente la bilirubina presente nel sangue. L’ittero neonatale può presentarsi due/ tre giorni dopo il parto e permanere per 10/ 15 giorni. E’ una patologia che va monitorata ma tende a risolversi spontaneamente grazie all’esposizione del bimbo alla luce solare.
Kristel Sundari quando è nata stava benissimo. Dato che però io ho il gruppo sanguigno 0- e lei 0+ mi hanno dovuto fare la immunoprofilassi ( perchè in caso di nuova gravidanza c'è il rischio di morte o malformazione del feto o morte della mamma in fase del parto ) e subito dopo i suoi valori di bilirubina nel sangue si sono alterati per cui è stata 1 notte e sotto la lampada insieme a me in modo tale da permettere il rientro dei valori. Anche se avrei preferito evitare ...è stato simpatico vederla tutta blu!
IRRITAZIONI DA PANNOLINO: causate dal fatto che la pelle di un neonato è ancora molto delicata e incapace di regolare da sola la produzione di sebo.
possibile che alla nascita o anche durante i primi mesi, gli occhi del neonato possano presentare costantemente delle secrezioni di colore giallo. Queste secrezioni sono in genere dovute a un canale nasale non aperto e non come si può pensare alla congiuntivite.
SECREZIONE GIALLA agli OCCHI: appurato che NON si tratta di congiuntivite (per la quale è necessario collorio apposito), queste secrezioni normalmente si risolvono da sole dopo qualche tempo. Per agevolare la guarigione, è bene pulire gli occhietti del neonato con una garzina imbevuta soluzione fisiologica. Per favorire l’apertura del canale nasale che ne è la causa è bene massaggiare con il polpastrello la parte di attacco del nasino, premendo leggermente con movimento circolare verso l'interno. Può essere molto utile anche frequentare località di mare, soprattutto in inverno quando il mare è mosso e il bambino può respirare molto iodio. Se però il canale nasale non si apre spontaneamente, dopo l’anno è bene consultare un oculista.
CROSTA LATTEA: dermatite seborroica: non è una vera e propria malattia, ma una temporanea alterazionedella pelle. Consiste nella formazione di squame giallastre generalmente sopra la testa ma a volte anche sul volto e dietro le orecchie ed è dovuta appunto all’incapacità del derma del bambino di auto regolarizzare la produzione di grasso. Non è contagiosa, ma potrebbe essere fastidiosa e provocare prurito. Il consiglio migliore è quello di non fare nulla, ed aspettare che passi da sè. Se però si comprende che sta dando fastidio al neonato, si può provare a migliorare la situazione, utilizzando uno dei seguenti rimedi.
- Massaggio: massaggiare con molta delicatezza il cuoio capelluto con le dita o un pettine. Il bambino avverte una sensazione piacevole, che attenua il prurito e intanto le croste cadono più facilmente.
- Shampoo delicato. Lo shampoo è il modo migliore per affrontare le squame e crosticine in testa. Scegliere un prodotto molto delicato, lavare frequentemente e in maniera vigorosa. E' possibile farlo fino ad una volta giorno, avendo l’accortezza di sciacquare bene.
- Shampoo specifico per la crosta lattea. In commercio esistono shampoo specifici che aiutano la rimozione della crosta lattea. Sono ultra delicati e hanno una composizione oleosa.
- Olio di mandorle. Con un batuffolo di cotone, applicare una piccola quantità di olio alle mandorle (sceglierne uno che sia naturale al 100%, come per esempio l'Olio di Mandorle WELEDA).Massaggiare delicamente il cuoio capelluto. Lasciare in posa l’olio per almeno 15 minuti o per tutta la notte. Dopo questo tempo, pettinare i capelli con un pettinino. L’olio avrà lavorato al fine di aiutare la rimozione delle croste in testa.
- Olio di oliva.:Al posto dell’olio di mandorle: procedere allo stesso modo.
- Olio di cocco: Rimedio eccellente per la crosta lattea ostinata. L’odore intenso potrebbe essere fastidioso, ma dopo una messa in posa per tutta la notte, la rimozione delle squame è praticamente assicurata.
- Vaselina. Anche la vaselina, come gli oli fin qui suggeriti agisce allo stesso modo.
- Pettinino per i pidocchi: aiuta a rimuovere la crosta lattea neonati. Mai però usarlo da solo sul delicato capo dei piccolissimi ma aiutarsi con un olio, meglio se di mandorle o d’oliva, lasciato in posa per un po’.
- Burro di karitè: Il metodo è sempre lo stesso, lasciare in posa e poi pettinare delicamente per togliere le croste.
ACNE NEONATALE: si manifesta sotto forma di puntini rossi e talvolta piccole cisti piene di sebo ed è dovuta ad una risposta della pelle del neonato alla sollecitazione ormonale cui è sottoposto essendo stato per lungo a contatto con gli ormoni della madre. Si cura lavando la pelle del bambino con prodotti idonei, come ad esempio quelli a base di avena colloidale, e applicando, nei casi più gravi, delle creme specifiche.